Il 1°maggio del 1887, a Corneto Tarquinia, nasce Nazzareno Cardarelli, meglio noto come Vincenzo Cardarelli, poeta, scrittore e giornalista italiano, scomparso a Roma il 18 giugno 1959.
Un’infanzia molto difficile e sofferta la sua, figlio illegittimo, fu abbandonato presto dalla madre, aveva una menomazione ad un braccio e il clima di solitudine che visse fu profondo. La sua formazione fu prevalentemente daautodidatta, partì alla volta di Roma, dove per vivere fece i lavori più disparati, tra cui il correttore di bozza per il giornale “Avanti!”, divenendone poi redattore e da qui prese il via la sua carriera giornalistica. Collaborò con altri giornali e riviste, quali “Il Marzocco”, “La voce”, “Lirica”, “Il Resto del Carlino”, si spostò tra diverse regioni, Toscana, Veneto e Lombardia durante la prima guerra mondiale e quando tornò a Roma fondò, con altri intellettuali, “La Ronda”, attraverso cui esprimeva anche la sua visione restauratrice. E ancora, e ancora, continuò la sua ascesa nell’ambiente giornalistico, attraversardo diverse fasi, collaborando attivamente per altre testate, quali “Il Tempo”, “Il Tevere”, “Il Bargello”. Pur avendo alcuni amici, Cardarelli visse una vita appartata, in solitudine. Morì solo e povero, nel 1959 nell’Ospedale Policlinico di Roma. La sua poesia è descrittiva, linerare, caratterizzata dal forte legame con i ricordi passati.
Dovevamo saperlo che l’amore | brucia la vita e fa volare il tempo.
Fin dove il cuore mi resse arditamente mi spinsi.
Ispirazione per me è indifferenza. | Poesia: salute e impassibilità. | Arte di tacere. | Come la tragedia è l’arte di mascherarsi.
L’idea che ci facciamo d’ogni cosa | è cagione che tutto ci deluda.
La vita io l’ho castigata vivendola.
Poesia potrebbe anche definirsi: la fiducia di parlare a sé stessi.