RECENSIONE: “Castelli di sabbia”, di Alice e Claude Askew (Scrittura&Scritture)

Lettori e lettrici de La Parola ai Libri,

Oggi vi parlo di un romanzo che fa parte della collana VociRiscoperte
della casa editrice Scrittura&Scritture,
intitolato “Castelli di sabbia
scritto dai coniugi Alice e Claude Askew.


Autore: Alice e Claude Askew; Titolo: Castelli di sabbia; Casa editrice: Scrittura&Scritture; Collana: VociRiscoperte; Traduzione: Sabina Ferri; pag 267; Prezzo: €14,00; ISBN: 9788885746169; Pubblicazione 12 settembre 2019.

SINOSSI

Maggie Carvel trascorre un’esistenza tranquilla nel villaggio inglese di Sandstone, con l’amico del cuore Howard fino a quando non capita per caso nella sua vita Pierce Maloney, un irruente e affascinante gentiluomo irlandese. Ha così inizio un sogno di felicità: l’amore passionale di Pierce, i suoi modi raffinati, porteranno la giovane donna inglese in Irlanda. Nell’Isola di Smeraldo, selvaggia e conturbante, Maggie vivrà tra le mura di un grande castello. Conoscerà la vera indole irlandese ma anche i segreti della famiglia Maloney, incontrando ostacoli e pregiudizi che metteranno a dura prova il suo carattere e la sua crescita come donna. Un romanzo, nelle atmosfere e nello stile, alla Jane Austen, dove amore, passione, sregolatezza e sentimento convivono con la ragione, il sacrificio e la sensibilità.


RECENSIONE

… dimenticò tutto, il suo formidabile amore; e fece dimenticare tutto anche a Maggie. Le sembrava di essere trasportata vorticosamente insieme al suo fidanzato attraverso lo spazio in un carro di fuoco; trasportata in un paese nuovo e meraviglioso, e si sentì la donna più felice del mondo. Amore e ricchezza a portata di mano. Stava per diventare la regina del cuore di Pierce Maloney, e anche del suo castello irlandese. E dimenticava che esistono anche quelli che si chiamano castelli in aria; che esistono anche castelli costruiti sulla sabbia.

Potrei sintetizzare questa esperienza di lettura descrivendola come travolgente. Tutta la passione, in ogni forma e accezione conosciuta, è concentrata in questa storia, una storia che emana il profumo rassicurante del passato, di un tipo di letteratura che, su di me, sortisce particolare effetto, perché subisco (e con gioia) l’imporsi inevitabile del suo fascino e della sua presa. Allo stesso tempo, non credo possa essere un romanzo per tutti, perché presenta uno stile prettamente classico (prerogativa della collana), per cui se è lontano dalla vostra comfort zone potreste non apprezzarne l’intenzione. Detto ciò, tuttavia, ho sperimentato in prima persona il piacere della scoperta nell’affrontare generi che solitamente non leggo e ho avuto piacevoli sorprese, quindi perché non tentare?


Partiamo dalla protagonista Margaret Carvel, detta Maggie. All’inizio del romanzo è una giovane ragazza ingenua, fiduciosa, fedele al suo orgoglio e alle sue rigide convinzioni, sicura delle sue scelte e mai titubante. Tipici tratti distintivi di una inesperienza dovuti alla giovinezza. Il suo personaggio mi ha colpita subito, proprio per la sua forza, e fin dalle prime pagine viene messo alla prova, attraverso una cocente delusione. Il suo amico più caro, Howard Burton, sta per lasciare il villaggio di Sandstone, in Inghilterra, per cercare fortuna in Sud Africa, in Rodhesia. Ma le sta dicendo addio senza dichiarare il proprio amore per lei e senza chiederle se vuole diventare sua moglie, impegnandosi ufficialmente una volta per tutte.

Eppure per anni e anni le aveva dimostrato il proprio amore pur senza parlarne, e ora non le aveva rivolto la domanda fatidica e decisiva. (…) Partiva in cerca di fortuna, e la lasciava col cuore spezzato.

L’orgoglio le impone di non mostrarsi scossa, arrabbiata e con il cuore spezzato, per cui rimane padrona di sé e non lascia trapelare alcuna emozione, ma dentro di sé rabbia e delusione amareggiano il suo spirito. Pensa a quanto si sente umiliata e a cosa penseranno gli altri. Accecata da questi sentimenti non prende in considerazione ciò che prova Howard, non gli concede il beneficio del dubbio, non tenta di mettersi nei suoi panni e mette un punto sulla loro storia.

Ed ecco che piomba nella sua vita un affascinante ed irresistibile gentiluomo irlandese, soccorso a seguito di un incidente dalla zia con cui Maggie vive, che si innamora perdutamente di lei e le chiede di sposarlo, con mille sogni e altrettante promesse

Maggie fu abbagliata da quel linguaggio appassionato, da tutte quelle promesse.

Ora, ogni evento prenderà il sopravvento. Maggie sposa un uomo che conosce appena, di cui non sa quasi nulla, ma del quale ha deciso di fidarsi, dando credito alle mirabolanti parole che l’uomo le ha ripetuto più volte: sarebbe stata padrona di un castello in Irlanda, avrebbe avuto tutto ciò che desiderava, bastava soltanto che lo chiedesse. E a darle ogni cosa sarebbe stato un uomo attraente e pieno d’amore per lei.

Ahimè, non è tutto oro quello che luccica e Maggie avrà un amaro risveglio! Appena giunta in Irlanda farà i conti con la propria ingenuità e inizierà a comprendere chi è l’uomo che ha sposato. Conoscerà i segreti del marito e del suo passato, le sue debolezze e la sua indole irruente e superficiale, impulsiva e imprevidente, scoprirà il modo di vivere irlandese, saldo sul presente senza preoccuparsi del domani, per nulla cerimonioso, ma accogliente ed ospitale, si.


Ho trovato estremamente affascinante il contrasto tra la vita di Maggie nel villaggio in Inghilterra e quella nel castello di Glenn in Irlanda, terra selvaggia, ribelle, passionale, dove perfino il vento è capace di sussurrare, punire o regalare immagini suggestive della natura.


Quali scoperte farà la nostra giovane Maggie? Quale sarà la sua vita accanto a questo impulsivo Pierce Maloney? Quali colpi di scena hanno infilato tra le pagine i coniugi Askew? Chiaramente, non posso dirvelo! Dovrete leggere il romanzo per scoprire ogni cosa, fino in fondo.


Ciò che mi preme esprimere riguarda cosa ho provato durante la lettura, con quale stato d’animo sono giunta alla fine e con quale insegnamento ho riposto il libro sullo scaffale della libreria.


Castelli di sabbia è un concentrato di passione (ho scritto ad inizio recensione), è anche dramma, fatalità, presagi. Lo considero un romanzo di formazione in piena regola e da un punto di vista puramente esterno ho apprezzato moltissimo l’evoluzione e la crescita che il personaggio di Maggie ha avuto: una ragazza che diventa donna andando a sbattere contro la vita e le delusioni, facendo esperienza, a scapito della sua felicità, che presume di conoscersi ed invece si scopre infinite volte, sempre nuova, forte e dal cuore buono, nonostante tutto.

Una storia che evidenzia quanto il pregiudizio e l’orgoglio possano trarre in inganno, quanto la vita sia imprevedibile e come sia disposta a donare seconde possibilità, rinascita personale e amore, laddove abbia tolto tutto, in un primo momento, anche la speranza e la fiducia. Dimostra anche che commettere degli errori sia inevitabile e che rientri nel percorso di crescita e maturazione di ognuno di noi, che non dobbiamo essere egoisti, egocentrici e pensare solo a noi stessi, ma elevarci aiutando gli altri, smettere di ritenere essenziali i beni materiali, il denaro e le ricchezze, complici nel far costruire solo illusori e deboli castelli di sabbia, perché alla prima folata di vento saranno distrutti, lasciandoci con un pugno di mosche in mano. Ciò che conta sono i sentimenti, la fiducia conquistata con l’attenzione, l’esempio, la presenza, l’amore che nonostante tutto rimane o rinasce.


Vorrei tanto parlarvi di alcuni personaggi maschili del romanzo, ma farlo significherebbe correre il rischio di svelare alcuni punti della trama o anticiparla addirittura, per cui, anche se a malincuore, sorvolerò. Vi basti sapere che… Ognuno di loro ha in serbo qualcosa per noi lettori.



Ringrazio la casa editrice di avermi omaggiata della copia per la recensione. Desideravo moltissimo leggere questo nuovo titolo della collana VociRiscoperte che, come ho avuto modo di dirvi in una recensione passata riguardante un altro titolo Scrittura&Scritture (“Il fiore e le spade” di Alfred Mason) ha la nobile volontà di ripubblicare opere di autori e autrici da troppo tempo assenti dalle librerie, ma meritevoli di rivedere la stampa, prevalentemente classici. Per onestà devo segnalare la presenza di alcuni refusi che, per quanto fastidiosi agli occhi di un lettore, non hanno inficiato la lettura.


Resto in attesa di scoprire quale sarà il prossimo titolo che ci proporrà Scrittura&Scritture, sono davvero curiosissima! Nel frattempo, fatemi sapere cosa ne pensate di “Castelli di sabbia”, aspetto i vostri messaggi.


Alla prossima recensione.