Il più bello dei mari, Nazim Hikmet

Il più bello dei mari è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto.

(1942. Lettere dal carcere a Munevvér. Prigione di Bursa, Anatolia)

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Bisogna avere fiducia nella vita e conservare con cura le nostre speranze. Credere sempre nella nostra vita, perché tutto possiamo. Una forma espressiva di grande limpidezza e un delicato canto d’amore, questa è una delle poesie contenute in “Lettere dal carcere”, indirizzate soprattutto alla moglie di Hikmet, Munevvér.