RECENSIONE: “Lucia, Lucia”, di Adriana Trigiani (Tre60)

Oggi vi parlo dell’ultimo romanzo di Adriana Trigiani intitolato “Lucia, Lucia”, edito da Tre60.
La sua penna mi aveva ammaliata lo scorso anno con
“La sposa italiana” (romanzo che ho consigliato con entusiasmo e calore).
Questa nuova pubblicazione è la conferma che siamo davanti
ad una scrittrice capace di coinvolgere, emozionare, convincere.


SCHEDA TECNICA

Titolo: Lucia, Lucia
Autrice: Adriana Trigiani
Casa editrice: Tre60
Collana: Narrativa Tre60
Prezzo: € 18,60
Pagine: 290
ISBN-10: 886702535X
ISBN-13: 978-8867025350
Pubblicazione: 13 giugno 2019


TRAMA

New York, 1950«Lucia, Lucia!» gridano i ragazzi, ammirati, quando Lucia Sartori cammina per le strade del Greenwich Village. Bella, Lucia, lo è di certo, ma è soprattutto determinata e ambiziosa. Ha trovato lavoro come stilista presso un grande magazzino di lusso, B. Altman & C., sulla Fifth Avenue, ma questa è solo la prima tappa di un’ascesa che, ne è convinta, la porterà a essere una stella nel mondo dell’haute couture. Lucia però è anche l’ultima figlia di una famiglia di orgogliose origini italiane. I suoi genitori e i suoi quattro fratelli sono convinti che prima o poi sposerà Dante, il suo fidanzato, e diventerà una tranquilla madre di famiglia. Allora, con un gesto che sconvolge i suoi cari e l’intero quartiere, Lucia rompe il fidanzamento e si dedica solo alla carriera. Almeno finché non arriva un uomo facoltoso, che giura di amarla e le fa balenare la possibilità di far parte dell’élite newyorkese. E finché uno scandalo non mette in serio pericolo l’onore dei Sartori…


RECENSIONE

«Zia Lu? Posso chiamarti Lucia?»
«Certamente.»
«Mi sono sempre chiesta quale sia la storia del visone, dato che lo indossi spesso.»
Lucia si gira a guardare nella nicchia. «Il visone è la storia della mia vita.»
«Be’, Lucia, se non è troppo disturbo, puoi raccontarmi questa storia?» Kit prende la tazza di tè e si accomoda in poltrona mentre Lucia inizia.

L’apertura del romanzo mi ha fatto pensare ad un palcoscenico con tanto di dispiego del sipario. Profondo silenzio in sala, occhi degli spettatori pronti a cogliere tutto ciò che la scenografia, allestita da Adriana Trigiani, presenta loro, attenti a non farsi sfuggire nessun dettaglio dello spettacolo. C’è da dire che l’autrice non è per niente avara nel proporre immagini suggestive, nitide, così vivide da essere perfettamente percettibili, profumate, rumorose, reali.

Kit Zanetti è una commediografa e vive in uno stabile di proprietà di Tony Sartori, al Greenwich Village, in Commerce Street,

con le pozze di luce azzurra intorno alle radici dei vecchi alberi nel fitto filare che costeggia i due lati della strada; e non c’è luogo più adorabile di giorno, quando il sole splende sulle case a schiera, nessuna più alta di quattro piani, alcune ricoperte di edera e altre di legno bianco bordato di liquirizia. (…) edifici affollati, ripieni di storie e persone le cui stramberie si dipanano con la regolarità della vita di paese.

Nel palazzo in cui vive Kit, al piano superiore rispetto al suo, abita una anziana signora, che tutti chiamano zia Lu,

Ha superato la settantina, ma ha l’aria chic delle signore newyorkesi di una certa età che sanno mantenersi attuali. I capelli sono sempre a posto, il rossetto è di quel fucsia intenso che va di moda adesso, al collo porta un foulard vintage di Hermès fissato con una spilla di lustrini. Zia Li è snella e minuta. Il suo profumo è speziato e giovanile, non floreale come quello di una nonna.

Da un invito a bere un tè da parte della signora alla giovane Kit, ci ritroviamo nel suo appartamento, dove dapprima iniziamo a familiarizzare con gli oggetti appartenuti alla donna, per poi, passo passo, entrare nella sua vita attraverso il suo lungo racconto.

Giovane, bellissima, intelligente, Lucia vive con la sua famiglia, di origini italiane, e lavora come sarta da B. Altman & Company, uno dei più grandi e rinomati grandi magazzini di New York, un palazzo maestoso,

in stile rinascimentale italiano, sei alti piani con soffitto di sei metri, immensi e spettacolari. (…) L’interno trabocca di merce di qualità eccelsa proveniente da ogni angolo del mondo.

Nel suo lavoro è brava, si distingue, ma per lei non è solo un semplice lavoro, è una passione fortissima,

Come posso descrivere l’amore che provo per il cucito? È come se le mie mani sapessero già cosa fare fin dal primo momento che ho preso un ago tra le dita.

È fidanzata con un bravo ragazzo di nome Dante e stanno per sposarsi, ma qualcosa si rompe: mentre sono seduti a tavola, con le rispettive famiglie, proprio per affrontare il discorso dell’organizzazione delle nozze, la futura suocera le dice che una volta sposata non avrebbe più lavorato ai grandi magazzini, che sarebbe stata moglie e donna di casa, dando caso mai un aiuto nell’attività di famiglia, andando a vivere insieme a loro.

Lucia non accetta queste gravi intromissioni e imposizioni, difende se stessa e la sua dignità, rivendicando le sue scelte, e decide di rompere il fidanzamento. Non accetta di rinunciare alla sua indipendenza, alla realizzazione professionale, ai sogni e alle legittime aspirazioni che nutre.

Perché una donna deve sacrificare tutto mentre un uomo no?

Questa forza di carattere, probabilmente, è in parte stata allenata a irrobustirsi, perché frutto dell’essere cresciuta con quattro fratelli, un padre presente e saggio, che le ha insegnato l’onestà del lavoro, ad essere autonoma e libera di fare le proprie scelte, e questo aspetto non è affatto banale se pensiamo che siamo negli anni ’50 e che i genitori di Lucia sono emigrati italiani molto legati a quel retaggio culturale e sociale di origine, tradizioni che, non a caso, trasferiscono anche nell’attività commerciale della Groceria (di cui il signor Sartori è orgoglioso proprietario). La figura che si sgancia da questo schema è certamente la signora Sartori, che dedica la sua esistenza alla casa, ai figli e a tutto ciò che riguarda la famiglia.

Con l’annullamento delle nozze, ci racconta Lucia, altri importanti cambiamenti e scandali si stavano avvicinando all’orizzonte, destinati a travolgere, su più fronti, la sua vita e quella di tutta la famiglia Sartori. L’incontro con un uomo affascinante e carismatico, le farà battere il cuore come mai prima di allora: cosa farà Lucia? Capitolerà oppure no? Darà retta al cuore oppure alla ragione? E quanti errori debbono compiersi prima di poter imparare la lezione?


Il romanzo è molto scorrevole, piacevole e coinvolgente, l’ho letto in pochissimo tempo perché avida nel voler sapere cosa sarebbe successo. Un libro che appassiona moltissimo, che ci mostra quanto, a volte, sia necessario avere il coraggio di rischiare, nonostante il timore di sbagliare, nonostante la paura di ricominciare. Ci ricorda quanto è importante credere in noi stessi, e quanto sia inevitabile commettere errori di valutazione. Sottolinea il valore inestimabile della famiglia, porto sicuro e motivo di confronto, ma sempre aperta al calore di un abbraccio.

Non riesco a non pensare a quanto sono profondi i legami nella mia famiglia. Mi domando se gli estranei troverebbero strana l’idea che mi piaccia uscire con i miei genitori. Forse in altre famiglie i lacci sono lenti e c’è spazio per pensare prima ai propri sentimenti. Ma io e i miei fratelli non siamo stati educati così. Siamo legati l’uno all’altro. Forse è un tratto tipico degli italiani, o forse è per il modo in cui le cose hanno preso forma in casa nostra, ma non c’è da girarci intorno. Questa verità definisce la mia vita. E non mi dispiace.


La narrazione copre l’intero arco temporale della vita di Lucia, da quando era una ragazza fino ad arrivare al presente, una anziana signora che tutti chiamano zia Lu, con ancora una scintilla speciale nello sguardo ed una storia incredibile da raccontare.


Il personaggio di Lucia, l’ho amato moltissimo, fin dalle prime battute. Una giovane donna forte, con carattere e personalità, determinata, indipendente, controcorrente, che sfida a viso scoperto non solo le tradizioni del tempo, ma la società intera, divenendo quasi un simbolo ed un esempio di emancipazione, di donna coraggiosa che non rinuncia alla realizzazione professionale, ed allo stesso tempo sa ascoltare il suo cuore quando questi le parla. Non sarà esente da delusioni e tormenti, naturalmente, da decisioni sofferte, momenti difficili, errori di valutazione, sogni infranti. I colpi di scena inseriti nel racconto in maniera magistrale uniti ad una trama ampiamente sviluppata confermano il talento di una scrittrice che, ancora una volta, ha saputo offrire ai lettori, un romanzo meraviglioso, di quelli che non si possono non consigliare.


Leggetelo, leggetelo e lasciatevi trasportare in una storia emozionante e inaspettata.