Miracolo in una notte d’inverno”, la storia del bambino che diventerà il leggendario “Uomo del Natale”.

Immersa nelle magiche atmosfere del nord,
una favola per lettori di ogni età.
Una storia perfetta che incanta, commuove,
fa riflettere e sognare.
 

Lettori e lettrici de La Parola ai Libri,

in prossimità del Natale, negli ultimi giorni, ho deciso di dedicarmi alla deliziosa lettura di questo romanzo, “Miracolo in una notte d’inverno”, di Marko Leino, edito da Feltrinelli.
Lo conoscete? Per me è stata un’autentica rivelazione, sotto diversi punti di vista, primo fra tutti, quello dell’emotività. Sentimento e brividi di coinvolgimento hanno attraversato insieme a me le pagine di questo libro e voglio consigliarne la lettura a tutti voi!
Trama
Pochi giorni prima di Natale, Nikolas, cinque anni, perde i genitori e la sorellina Ada in un incidente in mare. La gente del vicino villaggio di pescatori vorrebbe aiutarlo, ma nessuna famiglia si può permettere di adottarlo, così si decide che Nikolas passerà un anno presso ciascuna casa del paese. Il bambino, inizialmente chiuso in un lutto apparentemente inconsolabile, si apre sempre più al calore e all’affetto delle persone che lo accolgono, con le quali nascono legami indissolubili. Nikolas ha perso la propria famiglia ma è diventato il figlio di una comunità intera, verso la quale sente un amore profondo. A tredici anni si trasferisce a vivere dal vecchio Isak, in quella che d’ora in poi sarà per sempre la sua casa: la capanna del falegname ospita un meraviglioso laboratorio dove il ragazzino può assecondare il proprio talento nell’intagliare il legno. I giocattoli di legno creati da Nikolas suscitano in chi li riceve una tale gioia che il ragazzo si ripromette di regalarli ai bambini del villaggio tutti gli anni, a Natale. Quando nel paesino nasce una nuova bambina, cui viene dato nome Ada, tra lei e Nikolas, ormai uomo, s’instaura un rapporto speciale: solo lei conosce la vera identità del leggendario “Uomo del Natale” che ogni anno distribuisce di nascosto regali a tutta la comunità, ed è grazie a lei che Nikolas abbandona il dolore al passato per dedicarsi alla gioia di tutti i bambini. Età di lettura: da 9 anni.
 
Marko Leino (Helsinki, 1967) scrive libri per bambini, drammaturgie, romanzi e poesie ed è uno dei più grandi sceneggiatori del cinema finlandese. Il suo romanzo In trappola ha vinto il prestigioso premio finlandese Clue of the Year riservato ai thriller. Per Feltrinelli ha pubblicato Miracolo in una notte d’inverno (2012).
 
BookTrailer
 
“La paura della perdita è una componente dell’amore. 
Non puoi evitare i sentimenti per tutta la vita perché sei in preda alla paura. 
Se non hai il coraggio di amare o farti amare, non stai vivendo.”
 
Il romanzo si apre con due bambini, Tommi e Ossi, intenti a giocare al mare, facendo a gara su chi avrebbe trovato per primo un oggetto lanciato nell’acqua. Sul fondale, però, ritrovano una scatola di legno chiusa a chiave e con l’aiuto del nonno riescono ad aprirla, trovando un antico orologio da tasca e un bigliettino: “Buon Natale alla mia cara sorellina Ada. Tuo fratello Nikolas”. Il nonno di Tommi e Ossi, stupito, inizia a narrare una sorta di leggenda che aleggia sulla cittadina di Korvajoki, fin dai tempi in cui era un piccolo villaggio di pescatori:
“Ada e Nikolas”, ripetè il nonno a bassa voce. “Che strano, credevo fosse soltanto una storia (…) Una storia che da queste parti si narra ai bambini da tempo immemorabile. Si intitola Miracolo in una notte d’inverno. (…) Una volta – tanto, tanto, tanto tempo fa – quella città era solo un paesino, abitato da otto famiglie. Si chiamava Korvajoki. All’epoca la principale fonte di sostentamento era la pesca. Oltre a quel villaggio di pescatori, non c’erano molti altri centri abitati. Però… non tutti abitavano lì. C’era una famiglia che viveva su un’isola (…) poco più grande di uno scoglio (…) Ci abitavano i Pukki, una povera famiglia di pescatori composta da quattro persone: il padre Einar, la madre Alexandra e i due figli Nikolas e Ada. La storia parla proprio di quella famiglia e del suo destino. All’inizio del racconto Nikolas ha cinque anni e Ada a malapena uno.”
 
A questo punto della lettura, il nonno introduce i due nipotini alla storia vera e propria e lo fa con un’immagine che accarezza la fantasia dolcemente ma con determinazione:
“Se teneste gli occhi chiusi, riuscireste a concentrarvi e a immaginare meglio quello che è successo. Immaginate di avere le ali, come un’aquila. Ali che vi fanno librare nell’aria e volare fino all’isola della famiglia Pukki. Le ali della fantasia. Le onde del mare si cullano pigre sotto di voi. Un po’ alla volta, senza che ve ne accorgiate, l’acqua diventa più densa. L’azzurro del mare estivo si trasforma, diventa più scuro e profondo, e i suoi tratti si fanno più aspri. Davanti a voi, in lontananza, si vede un’isola. E’ piccola, rocciosa e spoglia. Il tempo è sereno, l’aria dorata, il mare immobile come uno specchio. La riva è coperta dalla brina notturna. Più lontano ancora, un paio di chilometri al largo, incombe un banco di nubi fitto e cupo.”
 
Adesso, siamo tutti ad occhi chiusi e con le orecchie tese ed avide, proiettati sull’isola ad osservare nel presente quello che accadde nel lontano passato alla famiglia Pukki. Nikolas ha cinque anni e vive con la sua famiglia su questa piccola isola di fronte alla costa. Sono poveri, ma l’amore e l’unione della famiglia rende questi componenti i più ricchi di tutto il romanzo. Ma:
“Il fato stava per stringere nelle sue grinfie l’isoletta della famiglia Pukki. Il destino (…) stava ancora muovendosi in silenzio, con discrezione, respirando piano, ma era già lì, intorno a loro, e aveva deciso quale sarebbe stato il futuro della famiglia Pukki. Il destino ha molti volti, che mostra a proprio capriccio e senza curarsi di ciò che è giusto o ingiusto. Per qualche strana ragione, aveva deciso di mostrare alla famiglia Pukki la più spaventosa delle sue facce. Quel che è certo è che la vita di Nikolas non fu mai più la stessa dopo quella sera, due giorni prima di Natale, quando il destino si manifestò sotto terribili sembianze cambiando tutto, e cambiando per sempre.”
 
Cosa accade? Nikolas è occupato a intagliare un pezzo di legno, vuole costruire un gioco per la sua sorellina Ada, un regalo di Natale, quando la mamma, Alexandra, si accorge che la piccolina scotta e ha la febbre alta. Non hanno altra scelta se non andare sulla terraferma e portarla da un dottore. Nikolas dovrà attendere a casa il loro ritorno, prendersene cura  e non far spegnere il fuoco, altrimenti la sorellina avrebbe trovato il freddo. Il padre gli fa dono di un orologio da taschino, unico ricordo di famiglia, perchè:
“Il tempo passa più in fretta quando puoi vederlo scorrere”.
 
Qui si manifesta il triste e crudele destino. Una furiosa tempesta fa naufragare la sua famiglia, i corpi di Einar e di Alexandra vengono ritrovati, quello della piccola Ada no, ed è per questo che Nikolas si aggrappa alla speranza che possa essere viva, da qualche parte. Cosa ne sarà di lui adesso? Il villaggio conta otto famiglie, il bambino trascorrerà un anno con ognuna di loro, fino al compimento dei suoi 13 anni. Inizialmente, Nikolas è chiuso nel suo dolore, decide di non affezionarsi a nessuno per paura di perderli, come è accaduto con la sua famiglia. Ma la generosità, il calore di quelle persone, il loro altruismo, lo spinge ad aprirsi, poco alla volta e a voler bene ad ogni persona che incontrerà col tempo, entrando a far parte di ognuna delle famiglie. Per ringraziarli, ogni anno, a Natale, decide di intagliare dei doni per i bambini di queste famiglie e lasciarli davanti alle loro porte senza essere visto. Ogni anno, ne lavora uno anche per la sorellina perduta, affidandolo al mare.
Nikolas cresce fino ad arrivare ai tredici anni. Nessuno può occuparsi di lui, le famiglie a malapena possono dare da mangiare ai loro figli, allora lo prende con sé un vecchio burbero di nome Isak, un falegname che, riconosciuto il talento del giovane, gli insegnerà il mestiere, e non solo. Perché dietro alla maschera di cattivo, Isak nasconde un animo ferito e tormentato, ma generoso e buono, che inaspettatamente aiuta Nikolas nel suo progetto.
Nikolas continuerà a portare doni ai bambini, la notte della vigilia di Natale, e anche all’amata sorellina Ada.
Non voglio svelare troppo per non scalfire la magia che vi colpirà durante la lettura, vi dico solo che un giorno, nel villaggio nasce una bambina di nome Ada, che riesce a provocare in Nikolas un’incredibile trasformazione…
 
“Nella vita non tutto è sempre bianco o nero. Forse, nonostante siano in opposizione, fortuna e sfortuna camminano mano nella mano: un dramma può generare anche effetti positivi, e una vicenda felice può avere risvolti amari. Forse gli avvenimenti della vita non dovrebbero essere giudicati nel momento in cui accadono, ma valutati in prospettiva. Solo allora sarà possibile capire cosa hanno significato davvero: se sono stati solo un bene, solo un male oppure entrambe le cose.”
Una storia senza tempo, dall’ambientazione straordinaria, che ci fa cogliere il vero senso del Natale: donare, con un gesto semplice, ma sentito, amore, affetto, altruismo, un sorriso. Lettura adatta a bimbi e adulti, da condividere e non dimenticare.
Ennesima conferma che i libri molto spesso possono aiutarci a cogliere quello che quotidianamente perdiamo di vista, ci fa riflettere e rivalutare sentimenti che diamo per scontati.
Non dimenticate di scrivermi le vostre impressioni quando leggerete questo romanzo.

 

Posted by laparolaailibri