RECENSIONE: “Pazza d’amore”, Adèle Hugo

Titolo: Pazza d’amore, Adèle Hugo; Curatrice: Maddalena Maddamma; Casa editrice: Fandango Libri; ISBN: 9788860446954; pp 123; Prezzo: €12,00; Data di pubblicazione: 15 ottobre 2020.


Trama

Dal 1863 Adèle Hugo, trentatré anni, seconda figlia di Victor Hugo, è nella sua famiglia la persona di cui si parla a bassa voce, con amici e conoscenti si evita di nominarla.
Si è furtivamente imbarcata per Halifax, Canada, dove presta servizio il tenente Albert Pinson. Adèle nutre il desiderio ardente di sposarlo nonostante lui le abbia dato segni eloquenti del suo rifiuto.
Anni prima, però, Pinson l’ha sedotta su una terrazza a strapiombo sul mare, poi nelle sale buie di Hauteville House, la villa di Guernsey dove Hugo, in esilio e addolorato per la morte della primogenita Léopoldine, organizzava sedute spiritiche per ristabilire un contatto con l’adorata figlia.
Adèle e Pinson, in quei giorni di smarrimento e di segni arcani, sono stati amanti, finché il tenente ha deciso che Adèle non sarebbe mai stata la donna della sua vita, non l’amava più, rendendo inutile il consenso a sposarlo che Adèle era riuscita non senza sforzi a strappare al padre, così come si riveleranno inutili, anzi dannosi, i sotterfugi e le menzogne cui ricorrerà per riconquistare il tenente.
Adèle annuncia ai suoi il matrimonio, una sua fantasia alla quale gli Hugo hanno inizialmente creduto.
Quando scoprono che Adèle ha mentito, la ferita è inguaribile e suo padre non riesce a dominare il risentimento: per quanto libero dai pregiudizi, restava in lui affilata, esigente, granitica l’idea di rispettabilità borghese e di onore familiare che Adèle ha, ai suoi occhi, incrinato.
Perduta la primitiva bellezza, ridotta in miseria, la giovane è ormai prossima alla follia.
Questo libro raccoglie lettere inedite e stralci dei diari di Adèle e di Victor Hugo, documenti dai quali emerge il ritratto di una donna ribelle, caparbiamente anticonformista nella sua ricerca di un’autonomia rispetto alla celebre famiglia, e che ha scontato la sua sensibilità esasperata, la sua necessità di amare e, amando, di essere libera.

Recensione

Una storia sconcertante.

“Il vostro silenzio ci scaraventerà nuovamente in una situazione terribile. Avremmo potuto essere felici, avremmo potuto sposarci. Avremmo potuto essere felici.”

Se sul piano professionale Victor Hugo ha conosciuto, tutto sommato, gloria e affermazione, dal lato umano e privato non si può dire lo stesso, tanto il dolore che ha accompagnato la sua vita. A soli diciannove anni, nel 1843, la figlia adorata Leopoldine muore annegando nella Senna con l’uomo che aveva appena sposato. Nel 1851, dopo il colpo di Stato di Napoleone lll, sceglie l’esilio lasciando Parigi per trasferirsi sull’isola di Jersey.

E poi, Adèle, la sua figlia minore, protagonista di uno scandalo, tenuto il più possibile nascosto per salvaguardare il nome di famiglia e la reputazione della ragazza.

In questo testo epistolare, composto da lettere e stralci di diari, emerge una vicenda sconcertante: Adèle si innamora di un tenente inglese, Pinson, in un primo momento, sembra, ricambiata. L’uomo, tuttavia, non vuole sposarla, non la ama, e la ragazza decide di scappare di nascosto, imbarcandosi per il Canada per seguirlo e cercare in tutti i modi di convincerlo. Adèle costruisce tutto nella sua mente, immagina cose mai accadute, crede in un amore irreale, compie gesti avventati, riducendosi alla miseria, costruendo un castello di menzogne con la sua famiglia, afflitta e distrutta per non poter salvare la giovane, alla quale scrive loro solo per richiedere denaro dietro la promessa di tornare, denaro che invece utilizza per inseguire una chimera.

Ho provato un’angoscia profonda per i protagonisti della vicenda, in particolare per Victor Hugo, e anche per Adèle, vittima di un disturbo psicologico (schizofrenia) che l’ha irrimediabilmente portata alla perdizione.

Pur avendo apprezzato molto questo testo che mi ha fatto conoscere una storia che ignoravo, devo riconoscere che l’assenza di un approfondimento (iniziale o finale) si fa sentire; sarebbe stato di enorme utilità per una maggiore comprensione delle vicende.

Voi conoscevate la storia di Adèle Hugo?


(Ringrazio l’ufficio stampa per la copia del libro)