Lettori e lettrici de La Parola ai Libri
è in libreria, fresco e prufumato di stampa, un grande capolavoro da riscoprire, come ci ha espresso Fazi nella sua presentazione, uno studio intimo dell’identità e della psicologia femminili in cui si fondono la passionalità ottocentesca di «Cime tempestose» e il femminismo novecentesco di Gertrude Stein, “Mary Lavelle” di Kate O’Brien, traduzione a cura di Antonella Sarti.
“Un romanzo d’amore superiore, intelligente e di largo respiro, colorito e non convenzionale”.
Times Literary Supllements
Irlanda, 1922. La giovane Mary Lavelle intraprende un lungo viaggio per raggiungere Altorno, in Spagna, dove l’attende un incarico di istitutrice e insegnante di inglese presso la famiglia Areavaga. La decisione del fidanzato John di rimandare le nozze, in attesa di una più soddisfacente stabilità economica, è solo il pretesto della partenza. La verità è che Mary intende seguire, finalmente, l’impulso all’indipendenza, e la Spagna risponde perfettamente al suo bisogno d’avventura. I colori sconvolgenti del paesaggio, il carattere misterioso e infuocato degli abitanti, l’eleganza e il sangue della corrida colpiscono profondamente la giovane, iniziata ai misteri dell’affascinante paese del Sud dal circolo delle “miss” irlandesi che vi abitano da molti anni. Una di loro le confesserà di amarla, in due pagine di sincera intensità che, nel 1936, costarono al libro la censura immediata. Ma Mary è destinata a ricambiare, con grande sensualità, l’amore di Juanito, il figlio sposato degli Areavaga, provocando lo scandalo che segnerà la vita di tutti.
Mary Lavelle è un grande capolavoro da riscoprire, uno studio intimo dell’identità e della psicologia femminili in cui si fondono la passionalità ottocentesca di Cime tempestose e il femminismo novecentesco di Gertrude Stein. Dal romanzo è stato tratto il film La voce degli angeli, diretto da Nick Hamm, con Franco Nero, Vincent Pérez, Polly Walker e Penélope Cruz.
«In quel momento c’erano solo loro, con la coscienza di tutto il resto, da cui non si lasciarono scoraggiare: le loro labbra e il loro cuore, insieme, e la dichiarazione insensata, giovane, fantastica dei loro corpi che si affannavano, si divoravano».