Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento…

Non sia mai ch’io ponga impedimenti
all’unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

(Sonetto 116)

Il sonetto 116 di William Shakespeare descrive, nella sua totalità, l’amore ideale, che passa dalla fiducia alla comprensione, dalla costanza alla forza. Ma noi non potremmo mai pienamente comprendere questo sentimento perché esso è un mistero, un perfetto, costante e perpetuo sentimento, ma che l’uomo non può capire profondamente. Un ideale di amore romantico, immutabile ed eterno e da una forza linguistica potente, propria di William Shakespeare.