RECENSIONE: “A volte corro piano”, di Patrick Trentini

Cari lettori e care lettrici de La Parola ai Libri,
la recensione di oggi riguarda il libro “A volte corro piano” di Patrick Trentini,
una lettura fuori dalla mia comfort zone e che mi ha lasciato delle sensazioni davvero inaspettate.


SCHEDA TECNICA

Autore: Patrick Trentini
Titolo: A volte corro piano
Editore: Reverdito editore
Prezzo: € 19,00
Pagine: 208+CD AUDIO
Anno di pubblicazione: 2018


PRESENTAZIONE

PREFAZIONE DI GIORGIO CALCATERRA E MONICA CARLIN

Nessuno aveva mai pensato di scrivere un libro sui legami tra la musica e la corsa. Finché uno scrittore – che di mestiere fa il pianista ma che, per passione, è atleta da allenamento quotidiano – ha compreso quanto siano simili, complementari e meravigliosamente affini le arti e la pratica sportiva. È nato così un libro che non è soltanto un libro, perché per ognuno degli undici capitoli che compongono il testo c’è un brano musicale per pianoforte, scritto e registrato dallo stesso autore. I capitoli e i brani (contenuti nel CD allegato) condividono i titoli e le ispirazioni, perché alla fine si tratta semplicemente di narrare la stessa storia in due maniere diverse. E poi, a pensarci bene, si usa pur sempre una tastiera.

A volte corro piano racconta la corsa ai musicisti e la musica ai runner. Ci sono le vittorie e le sconfitte più dolorose, le speranze mal riposte e i sogni ancora da realizzare, la battaglia con l’anoressia atletica, i piccoli e grandi incontri, le centinaia di ore sulla strada per preparare la “100 km del Passatore” e le centinaia di ore sui tasti bianchi e neri, due colori che mischiati danno il grigio dell’asfalto.

A volte corro piano, in fondo, è un contenitore di storie. Storie di carta, d’asfalto e d’avorio.


RECENSIONE

E’ magnifico scoprire quanto il tutto sia complementare e “completo”, nella magia di un multitasking non cercato bensì spontaneo, fluente, gratificante. Mentre corro nascono e muoiono in un istante le melodie più commoventi…

Avrete sicuramente notato che, stavolta, sto per parlarvi di un libro che non appartiene ai generi che leggo solitamente. Ebbene, sono uscita dalla mia comfort zone per mettermi alla prova, accettare una sorta di sfida con l’ignoto. Fare questo passo, spesso, spaventa, crea una ambigua paura che nasce dal rischio. Eppure, quante sorprese ci può riservare compierlo, quel passo. Si possono scoprire nuovi mondi, vite e personalità interessanti, da cui poter attingere come fonte di ispirazione e di esempio, proprio come accade se si fa la conoscenza di Patrick Trentini. La lettura del suo libro mi ha, pagina dopo pagina, fatto maturare nuove consapevolezze; sono felice di aver accettato questa collaborazione ed essere arrivata, a fine lettura, a riflessioni profonde, stimolanti, motivazionali. Perché Patrick è un uomo e un artista dai mille talenti e dalle mille risorse.

Il libro è accompagnato da un CD audio: undici capitoli, undici tracce. Comunanza di titoli e di emozioni. E’ stata un’esperienza molto particolare leggere e ascoltare i relativi brani composti da Patrick.

Attraverso una scrittura ed una narrazione personale, l’autore ci porta nel suo mondo, senza filtri, senza maschere, un mondo fatto di musica, sport, corsa, scrittura. Forza di volontà. Ci mostra quanto ognuna di queste cose sia legata all’altra, al contrario del comune e dominante pensiero che le vorrebbe a se stanti e incompatibili.

In questo flusso di esperienze e pensieri, ci spostiamo dalla forte passione per il pianoforte, agli studi in conservatorio, attraversiamo le tappe che hanno segnato e dato una svolta alla sua vita, le prime audizioni, i primi esperimenti, i grandi maestri, le bocciature, le sconfitte; il mondo della musica che si intreccia indissolubilmente con il mondo del running, la sua arte che nasce, spesso, nel silenzio degli allenamenti.

Le idee migliori giungono mentre corro. E’ incredibile quanta musica possa nascere dal silenzio. O meglio, non si tratta di un vero e proprio silenzio, nessun allenamento è davvero silenzioso. C’è il pulsare prepotente del cuore, che si fa strada lungo il collo per farsi ascoltare nel punto più remoto dell’orecchio. C’è il respiro rumoroso, a volte controllato ma spesso irrequieto, che fende l’aria sbuffi, insieme alle goccioline di fatica che ci fanno somigliare a delle locomotive a vapore (…) Ma non c’è musica nella corsa, se non quella che nasce nella mia mente. (…) E’ così che nasce la mia musica. Un passo dopo l’altro. (…)

Una questione di cui Patrick parla nel suo libro e che secondo me, ha poca attenzione in ambito generale, è quella che riguarda l’anoressia atletica, una tematica delicata che viene affrontata con garbo e lucidità; senza remore, Patrick parla anche della sua esperienza in prima persona con questo disturbo del comportamento alimentare.

Quando hai un problema di questo tipo vivi in uno stato di perenne agitazione. Non sei minimamente in grado di di trovare un equilibrio per quanto riguarda l’alimentazione, di conseguenza il tuo corpo è sempre in fase di aumento o perdita ponderale, come una montagna russa dalle pendenze esagerate.


Tanti i successi, tanti i traguardi raggiunti e le soddisfazioni concretizzate, non senza qualche caduta durante il percorso. Ed è proprio questo il messaggio che, alto, si è alzato da questa lettura e che mi ha entusiasmata: mentre corri, certo, cadrai. Ma ti alzerai. Ti rialzerai e correrai più forte e convinto di prima. Con passione, dedizione, sacrificio, allenamento, lavoro, costanza, i sogni si realizzano, gli obbiettivi si raggiungono. Sempre. Parola di Patrick Trentini, uomo e artista che non si è mai arreso e mai lo farà.


In fondo la creatività non è altro che comunicazione. Tale comunicazione diventa meravigliosa nell’arte, un linguaggio che non ha lingua se non quella della sensibilità. E sono certo che se quello che produco nasce in armonia, arriverà allo stesso modo a coloro che avranno la pazienza di ascoltarlo o di leggerlo.