RECENSIONE: “La biblioteca di mezzanotte” di Matt Haig


TRAMA

Fra la vita e la morte esiste una biblioteca.
Quando Nora Seed fa il suo ingresso nella Biblioteca di mezzanotte, le viene offerta l’occasione di rimediare agli errori commessi. Fino a quel momento, la sua vita è stata un susseguirsi di infelicità e scelte sbagliate. Le sembra di aver deluso le aspettative di tutti, comprese le proprie. Ma le cose stanno per cambiare. Come sarebbe andata la vita di Nora se avesse preso decisioni diverse? I libri sugli scaffali della Biblioteca di mezzanotte hanno il potere di mostrarglielo, proiettando Nora in una versione alternativa della realtà. Insieme all’aiuto di una vecchia amica, può finalmente cancellare ogni suo singolo rimpianto, nel tentativo di costruire la vita perfetta che ha sempre desiderato. Ma le cose non vanno sempre secondo i piani, e presto le sue nuove scelte metteranno in pericolo la sua incolumità e quella della biblioteca. Prima che scada il tempo, Nora deve trovare una risposta alla domanda di tutte le domande: come si può vivere al meglio la propria vita?

RECENSIONE

È davvero una rivelazione scoprire che il luogo in cui vuoi andare è esattamente quello da cui volevi fuggire. Che la prigione non era il luogo in cui stavi, ma il punto di vista.

Pensate mai a quanto una singola decisione possa influenzare l’intero corso della nostra vita? Quante cose, forse, faremmo in modo diverso se potessimo tornare indietro, ma sarebbero state effettivamente quelle giuste poi? I rimpianti, le occasioni mancate, le possibilità che non abbiamo colto per paura, per il timore di non essere all’altezza delle aspettative nostre e di quelle degli altri, i rapporti che abbiamo logorato per mancanza di coraggio, per incomprensioni irrisolte, perché ci sentivamo persi in un labirinto e pensavamo di essere soli, la sensazione di non essere mai abbastanza, di deludere la fiducia riposta in noi da chi abbiamo accanto, l’impressione che diventa certezza di non essere indispensabili né utili, quel non riuscire a capire come mai le altre persone riescano ad essere tutto ciò che desiderano e il perché noi, al contrario, continuiamo a fallire, passo dopo passo.

No, certo, non succede a tutti di provare un tale stato di frustrazione e dolore, ma a tutti è successo di sentire esperienze simili e magari partecipare a questa sofferenza, in base al proprio grado di sensibilità ed empatia.

Dico subito che ho empatizzato moltissimo con la protagonista di questo nuovo romanzo di Matt Haig, una donna poco più che trentenne, molto sensibile e che si è sempre preoccupata degli altri e mai di se stessa. Leggere della sua vita ha avuto un impatto emotivo forte, partecipato e commosso. Ho compreso e sentito tutto il peso delle difficoltà vissute dalla donna, perché so cosa significa provare determinati stati d’animo, e so anche cosa accade nel momento in cui alziamo la testa e osserviamo il mondo circostante con consapevolezza, un mondo colmo di possibilità che ci attendono, perché noi non siamo solo le nostre ferite e ciò che possiamo raggiungere è infinito.

Nora Seed, analizzando la sua vita, non riesce a vedere altro che incompletezza, sofferenza, abbandono, rimpianti, pensa a se stessa solo in termini di cose che non ci sono, di traguardi mai raggiunti, di possibilità non colte, di tutte le cose che non è riuscita a diventare, un buco nero, un stella morente che implodeva su se stessa. Il peso di tutti i suoi rimpianti è così pesante che, all’apice della disperazione, sicura di non voler più continuare a vivere e che nessuno avrebbe sentito la sua mancanza, decide di morire. Tuttavia, non è incontro alla morte che si dirige.

Tra la vita e la morte c’è una biblioteca. E all’interno di questa biblioteca, scaffali e scaffali di libri che si rincorrono all’infinito. Ogni libro offre la possibilità di vivere un’altra delle vite che avresti potuto vivere. Di vedere come le cose avrebbero potuto essere, se avessi fatto altre scelte… Avresti agito diversamente, se ti fosse stata concessa l’opportunità di gettarti alle spalle i rimpianti?

Viene catapultata in una sorta di terra di mezzo, un posto che non è né vita né morte, la biblioteca di mezzanotte, un luogo dove il tempo non scorre, è fermo sulla mezzanotte. Al suo interno vi sono scaffali e scaffali pieni di libri che arrivano fino al soffitto. Ogni volume offre la possibilità di vivere un’altra delle vite che avrebbe potuto vivere se non avesse preso una decisione diversa in un dato momento. Ci sono milioni e milioni di scelte e percorsi che sarebbero stati del tutto differenti se lei non avesse scelto un’altra strada. Tutti i volumi presenti nella biblioteca sono una versione della vita di Nora, fatta eccezione per uno solo.

Ogni singolo libro contenuto in questo luogo, ogni singolo libro di questa biblioteca – a eccezione di uno solo – è una versione della tua vita. Questa biblioteca è tua. È qui per te. Vedi, l’esistenza di ognuno può prendere infinite strade. Questi libri sugli scaffali sono la tua vita, e iniziano esattamente nello stesso momento. Adesso. Mezzanotte.

Alla donna viene offerta la possibilità di riparare le sue ferite, partendo dal libro più difficile, il libro dei rimpianti, dopo le si parano davanti molteplici esistenze parallele, nelle quali Nora può entrare e vedere come sarebbe andata se, ad esempio, non avesse lasciato il nuoto, se non avesse mandato all’aria il suo matrimonio ad un passo dall’altare, se non avesse rinunciato alla band in cui suonava con suo fratello, se avesse accettato di prendere un caffè con un uomo. Si possono operare delle scelte, ma non si possono decidere i risultati. Ed è solo attraverso questi viaggi, queste possibilità, che Nora arriva a comprendere, perdonarsi, accettarsi. Inizia a vedere le cose da diversi punti di vista, a capire che non deve adeguarsi ai sogni degli altri, che la perfezione non esiste – perché è facile rimpiangere esperienze che non viviamo – che nessuna vita è esente da delusioni e momenti no, ma che si può lavorare e progettare per rendere la propria esistenza meritevole di essere vissuta. Soprattutto, abbiamo bisogno di amare e di essere amati, perché è l’assenza d’amore a renderci vulnerabili. Puoi avere tutto, ma se non sei amato e non hai nessuno a cui dare il tuo amore, non hai nulla.

Ma arriverà a queste conclusioni in tempo?
Il pavimento della biblioteca di mezzanotte trema, qualcosa di inaspettato sta per accadere…


La biblioteca di mezzanotte è un romanzo coinvolgente, appassionante e anche commovente, un romanzo capace di parlare al cuore delle persone e che può dare conforto e sostegno a chi in questo o in altri momenti della sua vita si è sentito inadeguato, sotto pressione, inconcludente, mediocre, solo. Non si è mai soli, e la vita merita sempre, sempre, di essere vissuta, nonostante tutto. Non ci sarà ogni giorno il sole, è vero. Ma possiamo imparare a pensare che anche quando ci sono le nuvole, quel sole è lì ugualmente, dietro di loro, in attesa di uscire e splendere.

La scrittura di Matt Haig è piacevolmente scorrevole, anche grazie a capitoli molto brevi che rendono la narrazione molto fluida; ci troviamo a divorare pagine su pagine senza nemmeno rendercene conto e vorremmo non dover mai finirlo, vorremmo poter restare tra le pagine e continuare a leggere per sempre.

Questo romanzo è un percorso di crescita e formazione, parla con estrema delicatezza e semplicità di depressione, difficoltà a reggere la pressione generata dalle aspettative degli altri, dei momenti di black out che possono vivere alcune persone, ma accende anche un luminoso faro di speranza e fiducia sul futuro, infonde coraggio e speranza, alimenta sentimenti positivi, ci ricorda di quanto sia essenziale amarci, ascoltarci, essere gentili, dà forza e sostegno.

Qualche volta l’unico modo per imparare è vivere.


Ringrazio l’ufficio stampa per la copia del romanzo.